Il Presidente Falzea propone l’Urban Center per “ragionare” sulla città

Scritto da il 17 Ottobre 2019

Come affrontare il parziale blocco edilizio disposto dalla Regione nelle zone a protezione speciale, come migliorare la stesura del Piano regolatore generale, del Piano generale del traffico urbano, del Piano urbano della mobilità sostenibile? L’assessore comunale all’Urbanistica, Salvatore Mondello, su proposta dell’Ordine degli Architetti di Messina, ha detto sì all’istituzione di “urban center” che recepisca tutti gli input dei professionisti del settore sulle politiche di trasformazione urbana e territoriale. Partendo dalle azioni messe in campo dall’Amministrazione De Luca per “scardinare” il blocco edilizio disposto dalla Regione nelle zone a protezione speciale e dal risultato ottenuto a Palermo, ovvero quello di poter effettuare ristrutturazioni con demolizione e piccoli aumenti di volume nelle aree A e B, e di rimandare all’approvazione della valutazione di incidenza ambientale sullo studio cumulativo, l’analisi, individuale, di circa 40 lottizzazioni ferme nei cassetti, Mondello ha concordato con il presidente dell’Ordine Pino Falzea la necessità di istituire un “urban center” in cui si possa discutere e pianificare il futuro della città.
«Messina deve dimostrare un sussulto di orgoglio per fare capire alla Regione che non possiamo più rimanere inermi davanti alla paralisi del settore senza che essa sia supportata da riferimenti normativi. Vogliamo una città bella e riqualificata, non ci interessano interventi di espansione residenziale, la città non ne ha assolutamente bisogno, ma se vogliamo avviare un’azione di rilancio è necessario riqualificare l’esistente, anche riducendo gli spazi occupati, nel rispetto dell’ambiente e nella qualità del costruire» ha dichiarato il presidente Pino Falzea che incassato l’ok anche ad un protocollo sulla qualità in cui verranno concordate le opere di interesse pubblico che potranno essere realizzate negli ambiti di risanamento attraverso concorsi di progettazione. Al confronto, durato oltre due ore, che si è svolto ieri tra l’esponente della Giunta De Luca e più di una cinquantina di architetti messinesi hanno partecipato tutti i componenti della commissione V.inc.a. (Valutazione Incidenza Ambientale) e anche il soprintendente ai Beni culturali di Messina Mirella Vinci che, in attesa dell’ok della Regione, ha puntato l’accento sul Piano paesaggistico e, in particolare, sulle zone ex asi, zir e zis «Da un lato – ha spiegato la Vinci – è stata recepita la nostra proposta di sganciare le zone A e B dalle aree in cui non sono previste nuove edificazioni, e di ricondurle ad aree con livello di tutela 1, ad eccezione di Taormina, tutto il resto dell’ambito 9 avrà vincoli minori. Abbiamo proposto – ha aggiunto – di modificare il divieto di realizzare opere di manutenzione ordinaria nelle aree ex zis e zir, è impossibile che in quelle zone non si possa spostare una finestra o cambiare un prospetto, l’Assessorato per il momento è rimasto impermeabile a questa nostra sollecitazione, ma la Soprintendenza proverà senz’altro a riproporre la questione prima che il presidente Musumeci firmi il Piano Paesaggistico».


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