Risanamento – Accertamenti sanitari per gli abitanti delle aree a rischio

Scritto da il 11 Settembre 2018

Il Sindaco di Messina Cateno De Luca ha incontrato a Palazzo Zanca l’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza; il responsabile Arpa Sicilia – Servizio Territoriale di Messina, Antonino Marchese; e il direttore generale dell’Asp Messina, Gaetano Sirna. Alla conferenza di servizi hanno preso parte il vicesindaco Salvatore Mondello, insieme all’assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore; i deputati regionali Franco De Domenico, Antonio Lo Duca ed Elvira Amata, il cda di A.RIS.ME (Agenzia Risanamento Messina) col presidente Marcello Scurria e i componenti Alessia Giorgianni e Giuseppe Aveni. Nel corso del tavolo tecnico sono state affrontate le problematiche relative all’ordinanza sindacale dello scorso 7 settembre, in merito all’accertamento delle condizioni di rischio sanitario degli ambienti di vita della popolazione insediata nei sette ambiti oggetto di risanamento, con riferimento agli effetti sanitari dei fattori inquinanti ambientali e la necessità di effettuare degli screening medico-sanitari degli abitanti a seguito dell’accertato caso di asbestosi; a tal fine sono stati stabiliti criteri e modalità organizzative e di esecuzione. “Ringrazio l’Assessore Razza per l’immediatezza dell’incontro, ma evidentemente si è compresa la gravità del caso – ha dichiarato il sindaco De Luca -. La questione, che io ho posto attorno a questo tavolo, è che non si tratta soltanto delle presenze nelle baracche di circa ottomila persone ma in quei luoghi ci sono intere generazioni e quindi la questione riguarda un’entità maggiore. Dopo l’incontro di oggi, considerata la gravità della situazione, le Istituzioni hanno un elemento in più per valutare in termini positivi la nostra richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza e soprattutto mettere a disposizione gli strumenti indispensabili poiché la questione assume una gravità sottovalutata nel tempo. Il piano delle risorse finanziarie è un profilo che non mi preoccupa perché le risorse ci sono, le abbiamo individuate in circa 230 milioni di euro complessivi e abbiamo colto la volontà politica per sbloccarle; probabilmente mancherà ancora qualcosa, ma è ovvio che in questo caso chiediamo allo Stato che finalmente ci dia anche il sostegno economico rispetto a quello che è un atto dovuto, mi permetto di dire, per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di calamità”.

L’Assessore Razza ha sottolineato che: “Oggi abbiamo fatto un ottimo lavoro grazie alla sensibilità del sindaco di Messina De Luca ed è stato individuato il riparto delle competenze. La Regione Siciliana attiverà due linee di intervento. La prima, attraverso l’ARPA, potrà partire subito per il monitoraggio dell’area; la seconda sarà in capo all’Asp per l’elaborazione di un piano straordinario per la città di Messina. Fino ad oggi non era mai accaduto che si prevenisse il rischio amianto per chi non ha lavorato nell’amianto, dedicando attenzione a chi vive in luoghi contaminati. Era stato fatto solo per la città di Biancavilla e per Messina ripeteremo la stessa esperienza con visite ambulatoriali per tutta la popolazione con due camper messi a disposizione dall’ASP sul territorio; il secondo step sarà l’accertamento radiografico per chi dovesse avere qualche sospetto”.

Il Comune di Messina trasmetterà all’ASP il censimento aggiornato alla data dell’1 settembre 2018 di tutti gli occupanti dei manufatti ricadenti nei sette ambiti di risanamento. Il Comune si è inoltre impegnato a mettere a disposizione appositi punti luce all’ARPA per l’effettuazione delle indagini finalizzate alla verifica delle fibre di aminato nell’area. L’ASP di Messina, ottenuti i dati di censimento della popolazione da parte del Comune di Messina, si impegna in tempi brevissimi a predisporre un piano di controllo sanitario che prevede il coinvolgimento dei medici di medicina generale per l’identificazione di soggetti a rischio e attivare un processo di screening anche con l’utilizzo di mezzi mobili per sottoporre ad accertamenti sanitari la popolazione delle aree a rischio. L’ARPA produce un documento integrativo in riscontro all’Ordinanza n. 222 del 7.9.2018 e si impegna ad effettuare dei campionamenti a condizione che vengano forniti i punti luce e successivamente i risultati saranno trasmessi all’Amministrazione comunale e all’ASP.


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