Città Metropolitana di Messina, prosegue l’impegno della Cisl FP per il riconoscimento delle 30 ore settimanali per l’anno in corso e per il passaggio alle 34 ore per il 2023

Scritto da il 21 Marzo 2022

La Cisl FP prosegue l’impegno rivolto al riconoscimento del percorso maturato nell’ambito delle pregresse posizioni economiche orizzontali, già acquisite dai novanta colleghi contrattualizzati dalla Città Metropolitana di Messina nel 2021.
Si tratta di una valutazione che si basa sulla costanza di espletamento delle mansioni per le quali agli stessi dipendenti è stato riconosciuto il suddetto istituto.
La Cisl FP e i suoi rappresentanti aziendali sulla base dei pareri legali acquisiti e supportati da quello espresso dal Ministero della Funzione Pubblica e dal parere consultivo della Corte Dei Conti Sicilia (“l’Ente si deve autodisciplinare in vigenza di specifica normativa”), ritengono che esistano tutti i presupposti giuridici, normativi e giurisprudenziali, per risolvere l’attuale situazione che arreca un danno economico al personale interessato.
“Sulla scorta delle nostre richieste – ha affermato Giovanni Coledi – è stato fatto, a mio parere, un passo ulteriore grazie a quanto espresso dalla Segretaria Generale avv. Angela Maria Caponetti e posta all’attenzione del Commissario Straordinario ing. Leonardo Santoro e alla dirigente del personale, dott.ssa Anna Maria Tripodo, affinché si adoperi per la predisposizione degli atti necessari finalizzati al riconoscimento dell’istituto.
È stato richiesto altresì che venga predisposto un emendamento al bilancio di previsione sulla necessità di recuperare, attraverso una variazione appunto di bilancio 600.000 euro per la copertura delle 30 ore settimanali previste per l’anno 2022 e 900.000 euro per la copertura delle previste 34 ore per l’anno 2023”.
La Cisl FP chiede di voler procedere all’adozione di tutti gli atti necessari, per giungere all’approvazione del conto consuntivo 2020 e del previsionale 2022 da parte della Conferenza Metropolitana dei sindaci.
Si tratta di un passaggio indispensabile alla funzionalità dell’Ente e necessario per poter finalmente ricontrattualizzare i soggetti interessati (30 ore settimanali per l’anno 2022 e a 34 ore per l’anno 2023!).


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