Si è tenuto ieri, martedì 28 marzo 2023, presso il Palacultura di Messina la giornata informativa della IV Giornata Nazionale perla sensibilizzazione sull’endometriosi.  

Scritto da il 29 Marzo 2023

Anche il Comune di Messina ha aderito alla IV Giornata Nazionale sull’endometriosi, che ricorre il 28 marzo di ogni anno, illuminando nella stessa giornata Palazzo Zanca di giallo, simbolo della malattia. Il Sindaco Federico Basile ha dato il proprio sostegno alla richiesta promossa dall’Associazione Lotta Italiana per la Consapevolezza sull’endometriosi – A.L.I.C.E. Odv Endomarch Team Italy, partecipando alla IV edizione della call to action “Facciamo luce sull’endometriosi”.

“Condividiamo con il nostro gesto – ha spiegato il Sindaco della Città di Messina – questa campagna finalizzata a sensibilizzare la cittadinanza sull’importante e grave problematica relativa a questa patologia, affinché vengano trasmesse tutte le informazioni necessarie per affrontarla con la dovuta attenzione e con il supporto di una rete di protezione”.

Anche l’Assessore con delega alla Salute, Alessandra Calafiore, non ha fatto mancare il proprio sostegno e, all’interno della stessa manifestazione, ha promosso e coordinato un incontro di informazione denominato “Messina s’illumina di giallo”. Sono intervenuti all’evento per i saluti istituzionali: l’Assessore Alessandra Calafiore, il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Giacomo Caudo, il Provveditore agli Studi di Messina Stello Vadalà e la Prorettrice al Welfare e Politiche di Genere dell’Università degli Studi di Messina Giovanna Spatari. Diversi anche gli intervenuti che si sono susseguiti durante l’evento da parte del prof. Alfredo Ercoli, Ordinario di ostetricia e ginecologia dell’Università degli Studi di Messina, della psicologa-psicoterapeuta dell’ASP di Messina Angela Minutoli, della referente del Gruppo A.p. e Odv Sicilia Chiara Catalano e della Consigliera Puntosalute33 Angela De Francesco.

“Proseguono attraverso incontri ed eventi – ha dichiarato l’Assessore Calafiore – le campagne di sensibilizzazione dell’Amministrazione comunale nei confronti degli studenti e dell’intera cittadinanza inerenti diverse tematiche della salute. Informare significa, oltre che curare, anche prevenire qualsiasi patologia”. L’endometriosi è una patologia subdola, che colpisce una persona assegnata femmina alla nascita su dieci, della quale non si conoscono le cause e per la quale non esistono cure definitive. Ad oggi si stima che in Italia siano affetta da tale malattia più di 3 milioni di persone assegnate femmina alla nascita. Inoltre, si registra un ritardo diagnostico che oscilla tra i 7 e i 10 anni.

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la Giornata Mondiale dell’Endometriosi è stata istituita nel 2014 per porre l’attenzione su una malattia, che, in alcuni casi, può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono.

Nel mondo sono circa 190 milioni le donne e le adolescenti (tra il 2 e il 10% della popolazione femminile generale) colpite da endometriosi durante l’età riproduttiva, anche se alcune possono soffrirne oltre la menopausa.

In Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o con difficoltà a concepire. Le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni.

Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce di età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna.

L’endometriosi è caratterizzata dalla presenza e dalla proliferazione di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. Il tessuto endometriosico è estrogeno-dipendente e va incontro a processi infiammatori acuti e cronici, che possono coinvolgere più organi, non solo pelvici. L’ormono-dipendenza giustifica la regressione della malattia endometriosica con la menopausa o negli stati di amenorrea.

A seconda della sede l’endometriosi può comportare: 

  • Lesioni ovariche
  • Lesioni peritoneali superficiali
  • Lesioni peritoneali profonde
  • In molti casi i tipi di lesione possono coesistere, tuttavia tale suddivisione è utile per l’orientamento diagnostico e terapeutico.

L’endometriosi si associa con elevata frequenza all’infertilità e può frequentemente esserne la causa principale. Nell’ambito dei diversi gruppi di lavoro, che nel mondo si occupano di endometriosi da un punto di vista chirurgico, clinico, biologico e della fertilità, non vi è ancora un pieno accordo sui sistemi di classificazione e su come valutare il ruolo dell’endometriosi sulla fertilità e la considerazione che occorre avere nel programmare un trattamento chirurgico o medico o di procreazione medicalmente assistita (PMA).

Impatto dell’endometriosi

L’endometriosi può avere un impatto notevole sulla qualità di vita, sia per l’aspetto sintomatologico (dolori mestruali, dolore pelvico cronico, dolore durante i rapporti sessuali, difficoltà o dolore alla minzione, difficoltà o dolore alla defecazione), sia per il potenziale impatto negativo sulla fertilità. Sebbene sia stato dimostrato che i sintomi dell’endometriosi, in particolare il dolore, possono avere un enorme impatto sulla qualità della vita, sul funzionamento fisico, sulle attività quotidiane, sulla vita sociale, sulla salute mentale e sul benessere emotivo, questa patologia rimane sotto-diagnosticata e può passare inosservata per molti anni.

Se le mestruazioni dolorose impediscono di seguire la routine quotidiana, di andare al lavoro o a scuola, non bisogna esitare a rivolgersi al medico o allo specialista, in grado di indirizzare verso gli esami necessari per raggiungere una diagnosi accurata e avviare le cure appropriate.

L’endometriosi è inserita tra i LEA (Livelli essenziali di assistenza) nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, con riconoscimento al diritto all’esenzione del ticket per alcune prestazioni specialistiche (endometriosi moderata e grave).

Trattamento

Trattandosi di una condizione cronica e progressiva, l’endometriosi richiede una gestione prolungata ed è pertanto importante considerare nella sua scelta le caratteristiche e le esigenze di ogni singola paziente, il profilo di tollerabilità e sicurezza nel lungo termine, oltre alla sua efficacia clinica.

Nella scelta del trattamento si deve tenere in considerazione anche l’età della donna e il relativo potenziale di fertilità. In assenza di studi che identifichino il miglior trattamento, è importante che la donna sia coinvolta in qualsiasi piano di trattamento e sia in grado di compiere una scelta informata e consapevole. 

Linee guida sull’endometriosi e recenti evidenze scientifiche

Nel 2022 sono state aggiornate dalla Società europea per la riproduzione umana e l’embriologia (ESHRE) le linee guida sulla diagnosi e il trattamento dell’endometriosi pubblicate nel 2014.

Le recenti evidenze scientifiche rivelano che la laparoscopia diagnostica non è più il gold standard diagnostico ed è ora raccomandata solo nei pazienti con risultati di imaging negativi e nei quali il trattamento non ha avuto successo o è stato inadeguato. Inoltre, lo sviluppo di nuovi metodi non invasivi e il miglioramento di quelli esistenti per rilevare o escludere in modo affidabile l’endometriosi sono di fondamentale importanza.

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Breastfeeding Medicine, condotto da un team di ricercatori provenienti da Iran e Australia, ha portato ad una revisione e meta-analisi della letteratura medica, con l’obiettivo di valutare l’effetto dell’allattamento al seno e dell’ingestione di latte materno sul rischio di endometriosi. I risultati dello studio, che ha coinvolto circa 11.000 donne, hanno dimostrato che l’allattamento al seno si associa a una significativa riduzione delle probabilità di sviluppare la malattia.


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